Il fine di una competizione è realmente vincere?

Il vincitore è veramente chi sale sul gradino più alto del podio?

Per aiutarci nella risposta rinfreschiamoci la memoria con alcuni eventi degni di essere ricordati.

E’ il 1 agosto 1976 quando il pilota austriacRisultati immagini per niki laudao Niki Lauda si mise al volante della sua Ferrari per disputare il Gran Premio di Germania sul pericoloso circuito di Nürburgring.

All’uscita di una curva Lauda perse il controllo della vettura, ciò lo portò a schiantarsi contro il lato della pista. In breve tempo, a causa della fuoriuscita di benzina, la monoposto prese fuoco e il pilota ne rimase intrappolato finchè Arturo Merzario, Harald Ertl, Guy Edwards e Brett Lunger sopraggiunsero coraggiosamente cercando di aiutarlo.

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Le condizioni del pilota rimasero tuttavia molto gravi, non tanto per le pur gravi ustioni subite, quanto per aver inalato i velenosi fumi della benzina che potevano danneggiare i polmoni e poi il sangue, con conseguenze letali. Uno, se non il principale soccorritore di Niki Lauda, Arturo Merzario, il pilota che quel giorno seguiva Lauda sul tracciato tedesco e che per primo arrivò sul luogo dell’incidente a 40 anni di distanza dichiara «Ancora non ho capito che cosa mi spinse, quel giorno, a fermare la macchina. Voglio dire: non era il primo incidente drammatico che mi capitava di vedere in pista, e tutte le altre volte mi sono comportato in maniera diversa, ho continuato la mia corsa, come del resto facevano e fanno tutt’oggi i piloti. Quel giorno, però, ci fu qualcosa, e ancora non ho capito cosa, che mi suggerì, anzi mi impose di fare altro, di fermarmi, di scendere dalla macchina e correre verso Niki.»


Un altro episodio significativo è rintracciabile nel 19 settembre 2016 quando a Cozumel in Messico, durante la tappa finale del campionato del mondo, i due fratelli Alistair e Jonathan Brownlee, due fra gli triatleti più forti in circolazione, corrono per vincere il titolo.

A differenza di come spesso accadeva il maggiore, Alistair, era dietro al fratello che a soli 500 metri dall’arrivo, ormai sfinito, inizia a barcollare ed, inevitabilmente, a rallentare. Ciò fa sì che il fratello e l’avversario lo raggiungano. Poco prima che un addetto potesse soccorrere l’atleta stremato dalla fatica, Alistair, lasciando la vittoria al sudafricano Henri Shoemann, afferra il fratello per il braccio e taglia con lui il traguardo fra gli applausi del pubblico.

Risultati immagini per Alistair e Jonathan BrownleeRisultati immagini per Alistair e Jonathan BrownleeLa vicenda dei fratelli Brownlee è una delle più celebri nella storia dell’atletica, ma non l’unica. Infatti un orgoglio tutto italiano sono i gemelli Dematteis, soliti tagliare insieme il traguardo sventolando la bandiera tricolore.

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Durante i Campionati europei di corsa in montagna la famiglia supera ancora una volta la competizione. Bernard, solo sul rettilineo finale con un ampio vantaggio sugli altri avversari, decide aspettare il fratello e cedergli la vittoria. «In quel preciso momento, ho scelto così. Sul rettilineo finale, ho aspettato Martin per arrivare con lui, ma al secondo posto. Dopo trent’anni passati accanto, in questa occasione sentivo che doveva essere così» ha raccontato a caldo dopo la gara.

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Per rispondere al quesito in apertura dell’articolo si potrebbe quindi convenire che tutte le azioni menzionate valgono più di qualsiasi vittoria e chi realmente coglie l’essenza dello sport arricchisce se stesso e il prossimo, che sia un compagno oppure un avversario non fa la differenza.

Valentina F.- Liceo Classico Dante Alighieri di Roma

 

 

 

 

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