L’immigrazione è uno dei maggiori problemi con cui la nostra società ha a che fare da ormai molto tempo e l’Italia, in particolare, si trova direttamente coinvolta in questo fenomeno. Ogni anno migliaia di migranti sbarcano clandestinamente sulle coste del sud d’Italia in fuga da situazioni difficili e in cerca di un futuro migliore. Non è raro che in questi viaggi – compiuti in condizioni disumane – accadano incidenti e naufragi che causano vittime innocenti.
Lo scorso ottobre il mondo del calcio è stato colpito dalla morte di una ragazza, Fatim Jawara, giovane promessa calcistica del Gambia, affogata in uno di questi terribili viaggi. Fatim aveva solo 19 anni e giocava come portiere nella nazionale femminile del suo Paese.
Era partita dalla Libia per arrivare sulle coste della Sicilia da dove poi avrebbe voluto proseguire per raggiungere la Germania e cominciare una vita nuova, non più segnata dalla guerra e da una mentalità limitante per raggiungere il successo, come donna.
L’Italia non dovrebbe rimanere inerme difronte a questo fenomeno, dovrebbe invece cercare di stabilire soluzioni efficaci e non più provvisorie. Iniziando a considerare i migranti, più che un problema costante da risolvere, anche una grande risorsa. Come Fatim, infatti, ogni migrante che arriva in Italia potrebbe essere un futuro talento o potrebbe sviluppare particolari capacità, contribuendo così ad arricchire il nostro Paese, se solo ne avesse le possibilità. E’ imbarazzante assistere a tanta insensibilità da parte una Nazione come l’Italia che da sempre è un esempio di accoglienza e democrazia.
Perché non pensare che magari uno dei tanti migranti rinchiuso in un centro d’accoglienza potrebbe diventare in futuro un grande scienziato? O perché no, un fenomenale medico? Molto spesso tendiamo a dimenticare il valore delle persone forse per poca empatia, diffidenza o pregiudizi, ma una vita vale tanto, la vita è sacra.
Andrea C. – Liceo Classico Dante Alighieri di Roma
Carissimo Andrea, un bellissimo articolo che punta il dito su di un problema reale con cui molti di noi debbono conviverci. Ti faccio i complimenti.
"Mi piace""Mi piace"