“Quel che colpisce non è solo la dedizione di Corrado Mattoccia, Presidente della Fondazione del Museo di rugby ‘Fango e Sudore’ di Colleferro: ci sono anche la storia dietro ad ogni maglia, ogni pezzo di ricordo, ogni individuale vissuto.
Ci parla di uno sport di grande fratellanza e rispetto, se pur trascurato e quasi ostracizzato per gran parte dello scorso secolo – e tutt’oggi, troppo poco conosciuto nel panorama nazionale.
Nel rugby, ci ha spiegato, quando si scende in campo ci si dimentica di qualsiasi legame e ci si scontra con onestà, anche tra amici.
Uno sport di fatica, non solo fisica: ce lo dimostra la maglia di quel giocatore con i calzini cuciti al posto delle maniche, che si erano strappate durante uno scontro e che non aveva potuto ricomprare per via della difficoltosa situazione economica.
Ultima chicca una sala interamente dedicata al rugby femminile, come ci mostra il responsabile del museo, affermando con fierezza di averla istituita proprio perché la figura della donna, in uno sport che richiede grande forza fisica ed anche – in un certo senso – aggressività, non era ben vista. Squadre alla pari di quelle maschili, per prestazioni e meriti: ne è un perfetto esempio la nazionale femminile di rugby della Nuova Zelanda, battendo il Canada con un notevole scarto durante l’edizione del 2013 della Coppa del Mondo femminile.” Francesca Gaia Esposito
“Ho apprezzato molto quanto vale per i giocatori di Rugby la maglia con cui giocano, é infatti particolare ed emozionante questo aspetto. La maglia negli altri sport è vista come una semplice divisa per identificarsi dagli avversari mentre nel mondo della palla ovale viene considerata come l’armatura degli eroi greci: simbolo di lealtà e di rappresentanza. Da un punto di vista tecnico mi hanno colpito le varie squadre che in gergo cestitico vengono chiamate All-star: formazioni composte dai migliori giocatori del mondo. A mio avviso sarebbe veramente interessante vedere questi team anche in altri sport oltre ai già citati Rugby e Pallacanestro.” Leonardo Di Salvo
“E’ un’esperienza fantastica anche per chi di rugby non sa nulla. Il museo è colmo di maglie con addosso segnata una storia: sì perché ogni maglia è vissuta ed ha un peso enorme per un rugbista. Entri con un vuoto ed esci senza, poiché colmato dalle migliaia di storie di passione, coraggio, sofferenza, gioia, solidarietà e amicizia che il museo contiene.” Edoardo Martinelli
“Posto magico, capace di far rivivere la storia del rugby con i suoi aneddoti, racconti e cimeli, che trasmettono la vera essenza di questo straordinario sport.” Simone Adamoli