“Lode a te, che sei il capo degli ultrà”
Lo stadio è vuoto. Ma gli spalti tremano ancora. E l’eco di questo coro non finirà.
Ma da oggi un tamburo in meno suonerà e un megafono in più resterà a casa attaccato ad un chiodo.
Perché il capo degli ultrà è morto, di un male incurabile.
La tua squadra e gli altri tifosi ti hanno commemorato e ti ricordano. Non importa quali debolezze avevi nella vita, al lavoro, con gli amici o nell’amore. Avevi trovato la tua rivalsa nel Calcio stando a capo di quel tifo che si porta dietro una magia sin dalla nascita.
Guidavi tutti noi la domenica ed i papà ti indicavano ai loro figlioletti dicendo: “ Quello è il nostro Capo degli Ultrà”.
SENTIMENTI DI UN TIFOSO
Lo stadio, ed in particolare i settori “caldi” della curva sono un vero e proprio luogo magico, e non solo per il gioco del calcio in sé, ma per ciò che passa tra i tifosi.
Nel mio settore, la Curva Sud dello stadio Olimpico, ogni domenica posso guardare la mia faccia specchiata nel viso del mio vicino che ha 40 anni più di me e lavora come operaio, nella ragazza dell’università, che studia legge e che abita lontano, ma non rinuncia alla Roma. Mi posso riflettere nel bambino di sette anni che torna a casa col papà senza voce e nella pensionata che sta sullo stesso posto da quando la Roma retrocedette nel ’51.
(foto da romacalcio.net)
Siamo tutti la stessa persona.
Tutti esultiamo al gol della nostra squadra, e allo stesso modo ci disperiamo per la rete presa in fuorigioco all’89esimo. Abbiamo pianto tutti dopo la partita col Parma dove i tre gol di Batistuta, Montella e Francesco Totti regalarono il terzo scudetto alla Roma; allo stesso modo in cui le guance ci si rigarono di lacrime ben più amare il 26 Maggio 2013.
E non importa se al posto accanto al mio ci sia uno sconosciuto. Lo abbraccerei lo stesso. Perché la Roma non solo ci riunisce e ci accomuna, ma lo fa toccando i nostri sentimenti: e siamo proprio tutti quanti in apprensione ed in estasi per quei colori come lo è un padre per un figlio, una moglie per suo marito, un ragazzo per una ragazza.
Ecco perché il capo degli Ultrà è importante.
E per lo stesso motivo è importante che il capo degli Ultrà sappia rappresentare sempre i valori dello sport. Dentro e fuori lo stadio.
Perché è il Capo degli Ultrà.
Alberto Mascolini – Liceo Classico Dante Alighieri