1985,2011 e il 2015, date all’apparenza poco significative, per un’amante dello sport sono invece le pagine più nere del calcio italiano.
Giocatori e società, note e non, dalla serie A alle varie eccellenze regionali, si sono macchiate di questo scempio per il nostro gioco: il calcio-scommesse.
Si è assistito più volte a sceneggiate, eseguite da attori e non da calciatori.
In passato ci sono stati Presidenti di Club che hanno ammesso di aver combinato delle partite per far salvare dalla retrocessione le loro squadre, e così sono stati indagati insieme ad altri membri delle loro società e procuratori sportivi.
Il calcio italiano è stato colpito da scandali a più riprese.
Tralasciando il reato penale di Truffa Sportiva, il vero orrore è il lato morale ed etico, principalmente per due ragioni. Per primo il rispetto. Il rispetto verso le istituzioni, le altre società e soprattutto i propri tifosi. La vittoria o la sconfitta della squadra favorita molto spesso cambia l’umore o addirittura il modo di vedere la vita. Ci sono persone che vivono solo per il giorno in cui c’è la partita in qualsiasi categoria essa sia. Ed é assurdo e inaccettabile che questi tifosi siano costretti a vedere queste scene deplorevoli. Un altro aspetto vergognoso è giocare senza il desiderio di vincere.
L’obiettivo di tutti é – e deve essere – vincere lealmente. Bisogna dire che coloro che perdono apposta, paradossalmente, vincono la scommessa (economica che hanno fatto), quindi alla fine gli unici sconfitti continuano ad essere i tifosi, poiché la loro squadra perde e loro non vincono il denaro che invece percepisce il giocatore che si è venduto agli usurai del calcio.
Leonardo D. S. – Liceo Classico Dante Alighieri di Roma